Ricerca nell'arte elettronica
Videografie e digigrafie sonore
Origini della ricerca - Teoria della forma e della figurazione
La ricerca prende avvio nello studio delle teorie di Paul Klee, riassunte nelle sua opera didattico/divulgativa scritta nell’ambito della sua docenza al Bauhaus (1919 -1931).
Paul Klee con i suoi studi sulla progressiva trasformazione dei segni, introduce più o meno consapevolmente il valore del tempo (contestato da lui stesso con il concetto di contemporeaneità), ovvero la metamorfosi dei segni avviene attraverso modalità conseguenti al movimento degli stessi, ai quali vengono applicate forze e direzioni che determinano una nuova figurazione. Chiaramente in questo attuarsi, il disegno porta con se concetualmente il valore di tempo e forza agente. La vicinanza di Paul Klee alla musica è ben dichiarata nei termini usati nei titoli dei suoi dipinti e nei suoi scritti: Polifonia, ritmo, fuga.
Computer crash, 1989. (critic situation)
Il tempo e la forza agente sono gli elementi che troviamo nelle creazioni dell’arte elettronica, la motion graphic e gli algoritmi hanno come base questo concetto e concretizzano la modalità visiva. L’auto-generazione digitale del mondo dei segni permette interpretazioni tipiche del digitale: trasformazione, temporalizzazione, complessità.
Videografie
Le videografie rappresentano la modalità di visione basata sull’interazione fra immagini e il suono, creando nuovi percorsi visivi e percezioni dinamiche. I nostri occhi-orecchio non scorrono più l’immagine, ma è essa stessa a scorrere svelando la sua energia.
Le videografie differenemente alle digigrafie lasciando moderatamente spazio agli eventi generativi del suono, puntando fondamentalmente sullo sviluppo visivo del tema, associando immagini pre-costruite o auto-determinate dinamicamente.
Digigrafie sonore
Create da uno o più algoritmi che sviluppano attività autonome, visualizzando forme, lettere, parole. Sistemi autonomi che sommati agiscono in modo incoerente e imprevedibile, generando eventi visivi inaspettati e complessi.
Gli algoritmi sviluppano autonomamente la rappresentazione generata dal suono. Nel momento in cui la presenza di algoritmi diversi per funzione e generatività condividono lo stesso spazio matematico, generato dal suono, che agisce su tutti indistintamente, diventano generatori di nuove forme visive potenziate.
Le immagini
Il processo della creazione delle immagini è abbastanza complesso, la fonte prima è il web, sia per le immagini statiche che per quelle in movimento.
Le immagini vengono assunte, trasformate con processi matematici e trasformazioni video-grafiche. Utilizzo diversi tecnologie non ortodosse, trasversali alla cultura digitale.
Il testo
I testi si articolano in varie forme: La prima la definisco random orientato. I testi sono prelevati dal web in forma casuale e riorganizzati in composizioni di senso generativo non logico. In altro modo faccio riferimento a testi autoriali. In alcuni casi procedo a elaborazioni dei termini o sintesi concettuali derivanti dalle osservazioni filosofiche o dalla psicoanalisi.
Il suono
Il suono in questa ricerca assume un valore determinante, in quanto rappresenta la variabile dinamica indeterminata degli eventi.
L’elaborazione del suono avviene, in alcuni casi, sommando musiche e “audio presenze” estrapolate dal web, partendo dal presupposto che la musica è il sistema sonoro più addomesticato e retorico, che necessita, nella ricerca in atto, di essere sovrapposto, frantumato, replicato e reso offensivo.
Nelle forme integre faccio riferimento alla musica autoriale, Polifonica-Monodia-Ritmica (Luigi Nono – Karlheinz Stockhausen) e alla musica concreta (Bernard Parmegiani).
Inizio del digitale
Fine anni ottanta non esistevano ancora dispositivi per l’acquisizione delle immagini, feci realizzare un’apparecchiatura per il rilevamento e la scansione a tempo delle immagini video. Con questo dispositivo realizzai immagini che consentivano di fissare progressivamente i movimenti del soggetto ripreso dalla telecamera.
Videoscan, Amico #1, 1986.
Videoscan, #Elegant man, 1986.
Analogico + analogico
Inizio anni ottanta in complicità con due amici, Stefano mariani e Alfredo Pesce, iniziammo una intensa ricerca sulle possibilità di proiettare forme, texture, immagini create con diverse tecniche, su superfici di grande dimensioni. Proiettammo questi lavori con musiche realizzate in collaborazione con autori, anch’essi ricercatori nel campo acustico e musicale.
Ronzio, monoproiezione 1982.
Tempocontrario, monoproiezione 1984
Tempocontrario, monoproiezione 1984
Ronzio, monoproiezione 1982.
Flessioni generative
In filosofia, genericam., operazione con cui l’intelletto ottiene conoscenza di sé e delle proprie funzioni. Da questo sign. fondamentale, il termine ha assunto via via più complesse accezioni, indicando sia la coscienza in genere, sia l’attività interna al soggetto capace di esaminare e formare le idee complesse (Locke), di scoprire le condizioni che rendono possibili i concetti (Kant), e anche, nell’idealismo tedesco, l’attività che coglie la vera natura dell’oggetto posto dal soggetto, operando insieme limitazioni e separazioni. R. fenomenologica, quella che, nella filosofia husserliana, si fa praticando l’epochè.
epochè In filosofia, l’atto di ‘sospensione dell’assenso’, considerato dagli antichi scettici come necessario data l’assoluta incertezza di ogni conoscenza concernente la realtà esterna.
Nel pensiero di E. Husserl, l’e., o ‘riduzione’ fenomenologica, è l’atto con cui ‘si pone tra parentesi’ il mondo, si sospende cioè il giudizio d’esistenza delle cose, il quale obbedisce alla preoccupazione di servirsi di esse. Liberandosi da questa preoccupazione, l’io diventa spettatore disinteressato di se stesso, e dà inizio alla autentica riflessione filosofica.
Gestalt
Le teorie della Gestalt si rivelarono altamente innovative, in quanto rintracciarono le basi del comportamento nel modo in cui viene percepita la realtà, anziché per quella che è realmente; quindi il primo pilastro della teoria della Gestalt fu costruito sullo studio dei processi percettivi e in una percezione immediata del mondo fenomenico.
L’interesse alla mente e alla cognitività, si riscopre la funzione della soggettività nei processi mentali e si avvia un intreccio tra neuro-psicologia, psicologia e cibernetica”
Auto – organizzazione – morfogenesi
Nella teoria dei sistemi, l’autorganizzazione è principalmente la forma di sviluppo attraverso la quale le influenze ordinanti e limitative provenienti dagli stessi elementi che costituiscono il sistema oggetto, raggiungono un maggior livello di complessità e la generazione automatica di nuovi soggetti non prevedibili e non annunciati.
Ho creato algoritmi che evidenziano come questo processo, partendo da forme base si sviluppa con la variabile del suono, generando nuovi oggetti visivi e dinamiche associative.
XXXFuorifestiva – Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, Anteprima, personale di Claudio Bartolucci – Effetti collaterali, video proiezione. Fotografia Monica Cicciarello.
Opero come ricercatore nel settore dell’arte digitale, ho iniziato questa attività nel 1982 con lavori sperimentali in modalità analogica.
Il mio background è costituito da esperienze consolidate nell’arte digitale. Ho attraversato le nuove tecnologie ideando ed elaborando importanti progetti di comunicazione. Ho creato allestimenti digitali e video scenografie in Italia e all’estero. Diversi miei lavori nei vari settori sono stati pubblicati dalle maggiori testate specializzate. Per la mia attività ha ricevuto premi e riconoscimenti.